In questo articolo viene presentata la dissertazione “Effects of a cognitive behavioral play intervention on children’s hope and school adjustment” di Beth L. Pearson (Agosto, 2008), che si propone come primo studio e supporto empirico dell’efficacia delle strategie di Intervento di gioco cognitivo-comportamentale (CBPI) sulla speranza e sull’adattamento scolastico dei bambini ( Link dissertazione )
L’importanza del gioco nello sviluppo del bambino
Il gioco è così importante da essere stato dichiarato delle Nazioni Unite come “un diritto universale e inalienabile dell’infanzia” (Landreth, 2002, p.10).
Il gioco è fondamentale nello sviluppo dei bambini, aiuta ad espandere il loro vocabolario, a sviluppare la costanza dell’oggetto, a formare schemi di eventi e script, ad apprendere strategie per il problem-solving, a sviluppare abilità di pensiero divergente, nonché flessibilità di pensiero (Singer and Singer, 1990). Inoltre, il gioco può avere quattro funzioni: biologica (rilascio di energia); intrapersonale (acquisire padronanza riguardo le circostanze); interpersonale (sviluppare abilità sociali); e socioculturale (imitare i ruoli degli adulti) (Schaefer e O’Connor, 1983). Il gioco consente ai bambini di acquisire controllo sul mondo circostante e padronanza delle esperienze, così da divenire un aspetto fondamentale di uno sviluppo sano.
Integrazione di approcci teorici
L’Intervento di gioco cognitivo-comportamentale (CBPI) è stato sviluppato sulla base della Cognitive Behavioral Play Therapy (CBPT) della Knell e sulla concettualizzazione della speranza nei bambini di Snyder, Irving e Anderson (1991). Ai bambini è stato insegnato (indirettamente) che quando si trovano di fronte ad un problema possono usare i loro pensieri in modo consapevole per aiutarli a mediare l’evento. Nello specifico, è stato insegnato loro ad usare dichiarazioni di pensiero speranzoso che migliorano il loro senso di agentività e un metodo di problem-solving per aiutarli a generare percorsi per raggiungere il loro obiettivo. Per la componente di problem-solving dell’intervento, sono stati presi come guida teorica il Programma Interpersonale di problem-solving cognitivo di Spivack e Shure (1974), la formazione al problem-solving di D’Zurilla e Goldfried (1971) e il programma I CAN DO di Dubow et al (1993).
Obiettivo
L’obiettivo principale dello studio consiste nel determinare se un intervento di gioco cognitivo-comportamentale (CBPI) sia efficace nell’aumentare la speranza e l’adattamento scolastico nei bambini di età prescolare.
Campione
Quarantotto bambini sono stati assegnati casualmente a tre condizioni:
- Un intervento di gioco cognitivo-comportamentale
- Una condizione di controllo di gioco libero
- Una condizione di controllo con l’uso di puzzle/disegno.
Ipotesi
E’ stato ipotizzato che il gruppo sottoposto all’intervento di gioco cognitivo-comportamentale avrebbe avuto un aumento della speranza e maggiore adattamento scolastico rispetto ai gruppi di controllo.
– Costrutti correlati alla speranza
A seguito dell’intervento di gioco cognitivo-comportamentale si ipotizza un aumento della speranza, del problem-solving e della competenza totale percepita rispetto ai gruppi di controllo.
– Costrutti correlati all’adattamento scolastico
A seguito dell’intervento di gioco cognitivo-comportamentale si ipotizza un aumento della competenza sociale, del gradimento scolastico e una diminuzione dei sintomi di ansia-ritiro rispetto ai gruppi di controllo.
I risultati dello studio
È stato utilizzato un approccio multi-metodo/multi-informatore per valutare la speranza dei bambini, la competenza percepita, l’abilità di problem solving, il piacere per la scuola, la competenza sociale, ansia-ritiro e i processi di gioco alla baseline e nei risultati.
Secondo quanto rilevato dal report dell’insegnante, a seguito dell’intervento, il gruppo di intervento di gioco cognitivo-comportamentale ha mostrato un aumento della speranza, delle competenze sociali, una diminuzione dei sintomi di ansia-ritiro e sentimenti più positivi verso la scuola. Inoltre, è emersa una tendenza secondo la quale sia il gruppo di Intervento CBP che il gruppo di controllo del gioco libero avevano sentimenti più positivi verso la scuola rispetto al gruppo di controllo puzzle/disegno.
Conclusione
Questo rappresenta il primo intervento utilizzato per incrementare la speranza dei bambini in età prescolare ed è il primo studio che fornisce un supporto empirico alle strategie di Intervento di gioco cognitivo-comportamentale.