Le emozioni, anche quelle che sembrano negative, sono elementi fondamentali nella vita umana.
A volte, i bambini si trovano in situazioni in cui non ottengono ciò che vogliono o qualcosa non va secondo i loro desideri. Questo può suscitare rabbia, che spesso viene espressa in modo dannoso o doloroso.
La rabbia è un’emozione molto difficile per tutti, sia da accettare che da esprimere. Sebbene non sia un’emozione sbagliata, è molto importante il modo in cui i bambini la esprimono agli altri.
Le emozioni possono essere espresse in diversi modi; uno di questi è il gioco. Infatti, attraverso il gioco, ogni bambino è in grado di esprimere se stesso. Molti sottolineano l’efficacia della Play Therapy nell’affrontare il problema della rabbia nei bambini e nel migliorare la loro capacità di esprimerla.
In questo articolo, viene ripreso lo studio “Penerapan Cognitive Behavioral Play Therapy untuk anger expression pada anak (Single Subject Research Pada Siswa Kelas VI SD Al-Irsyad Al Islammiyah, Bekasi)” (giugno, 2018) (Link articolo) di Indrawati, Mamesah & Putri, pubblicato sulla rivista “Insight: Jurnal Bimbingan dan Konseling”, che dimostra l’efficacia di un intervento di Cognitive Behavioral Play Therapy (CBPT) sull’espressione della rabbia di un soggetto singolo, un bambino classe quinta della scuola primaria.
L’ intervento di Play Therapy Cognitivo-Comportamentale
La scelta di questo intervento si fonda sull’ipotesi per cui l’emozione della rabbia è strettamente correlata allo sviluppo della cognizione del bambino. In questo studio i ricercatori hanno applicato la Play Therapy Cognitivo-Comportamentale per intervenire direttamente sui pensieri del bambino, al fine di aiutarlo ad esprimere le emozioni negative in modo costruttivo. La Play Therapy Cognitivo-Comportamentale ha diverse fasi nella sua applicazione:
- Introduzione-orientamento ossia il periodo di introduzione o preparazione al trattamento.
- Valutazione. Dopo una fase di preparazione alla terapia, vengono compresi meglio i problemi riportati attraverso test diagnostici.
- Fase intermedia. In questa fase viene sviluppato un piano di trattamento, in cui il terapeuta si concentra sul miglioramento dell’autocontrollo del bambino, sul raggiungimento degli obiettivi comportamentali e sull’apprendimento di risposte adattive, attraverso tecniche cognitive e comportamentali.
- Fase di risoluzione in cui il bambino e la famiglia sono pronti per concludere la terapia.
La raccolta dei dati di questo studio è stata attuata mediante strumenti di osservazione, sviluppati attraverso gli indicatori dell’espressione della rabbia di Spielberger C. D. e Reheiser, E. C. (2010)., secondo cui il modo in cui ogni individuo esprime la rabbia è differente, e distinto in tre tipi:
- Rabbia rivolta all’interno: l’espressione della rabbia tende ad essere soppressa interiormente, senza essere diretta verso l’esterno. Tale condizione, se prolungata, ha un impatto negativo sul soggetto e sulle sue relazioni.
- Rabbia rivolta all’esterno: l’espressione della rabbia è diretta verso l’esterno attraverso un comportamento aggressivo motorio e verbale e diretto verso altre persone o oggetti.
- Controllo della rabbia può essere considerata come una strategia di coping attiva per risolvere e gestire la rabbia, attraverso comportamenti e attività non aggressivi.
Metodologia
La ricerca è stata condotta da luglio 2017 a ottobre 2017, utilizzando un metodo di ricerca a soggetto singolo. L’intervento è diretto a uno studente della scuola elementare che ha problemi di espressione della rabbia ed è basato sulla Play Therapy Cognitivo-Comportamentale.
La storia
Il bambino, soggetto dello studio, è un bambino con difficoltà nel gestire la rabbia e le emozioni ad essa connesse; urla spesso quando è arrabbiato con i compagni di classe e dice parole non appropriate. Negli anni precedenti, spesso picchiava e pizzicava gli amici, mentre al momento è più frequentemente visto rimproverare i suoi compagni o gridare.
Le attività
Le attività di questo studio includono:
1. Misurazioni baseline e valutazioni iniziali, della durata di 4 giorni, per poter osservare il comportamento del soggetto.
2. Introduzione/Orientamento. Conduzione di interviste con i genitori e i figli.
3. Assessment. Valutazione effettuata per esplorare i problemi del soggetto.
4. Fase intermedia. Sulla base dei problemi riscontrati, il ricercatore si focalizza maggiormente sul miglioramento dell’autocontrollo attraverso l’implementazione di tecniche come:
– training di rilassamento: tecnica del conteggio dei respiri con l’accompagnamento di una musica rilassante.
– ristrutturazione cognitiva: individuazione del framework ABC del soggetto e delle sue relazioni, con l’utilizzo del cartone e del mini bowling.
– problem solving
– rinforzo positivo: in questa fase il ricercatore usa il documento “As cool as the cucumber” per fornire una ricompensa finalizzata al cambiamento del comportamento del bambino.
– l’estinzione: rimuovere le ricompense e rafforzare i comportamenti di nuova formazione.
I risultati
A seguito dell’intervento individuale di Play Therapy Cognitivo-Comportamentale è emerso un significativo miglioramento dell’espressione della rabbia. Dall’analisi dei dati, infatti, risulta una significativa diminuzione dell’indicatore “Rabbia rivolta all’esterno” e un significativo aumento dell’indicatore “Controllo della rabbia”.
Conclusione
In conclusione, questa ricerca conferma l’efficacia della Play Therapy Cognitivo-Comportamentale e sottolinea come il gioco possa contribuire alla costruzione di un rapporto piacevole, rilassato e positivo che facilita l’espressione delle emozioni dei bambini. Inoltre, l’uso di alcuni giochi può rendere più facile anche la comprensione degli scopi e degli obiettivi dell’intervento aumentando la motivazione al cambiamento.